Le nostre attività

Questo blog è ideato per diffondere le attività del GeoDidaLab, laboratorio di educazione ambientale e ricerca didattica del Dipartimento di Scienze della Terra di Torino.
Gli itinerari presentati di seguito, le fotografie e i relativi contenuti didascalici sono soggetti a diritto di copyright.

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Itinerario Geologico tra Lago Nero e Castello di Montalto Dora



INTRODUZIONE



Il percorso proposto, partendo dalle porzioni nord-orientali del comune di Borgofranco d’Ivrea, si snoda nei tratti collinari e pedemontani dei cinque Laghi d’Ivrea, tra il comune di Borgofranco stesso e Montalto Dora.

Buona parte del percorso si snoda su sentieri sterrati e solo in parte minore su asfalto. Il dislivello massimo del percorso è di 166 metri e presenta alcuni tratti di media pendenza (prossima al 20%). Il percorso, lungo 6 km, prevede alcune tappe (dedicate alla spiegazione di aspetti geologici del territorio) ed alcuni brevissime soste in corrispondenza di siti di interesse storico-culturale.



Immagine 1 – Profilo altimetrico del percorso (realizzato con traccia puntale da GPS).



Partenza

Il percorso parte dall’incrocio tra via Andrate e via dei Mulini ed è necessario percorrere proprio quest’ultima via (Foto 1 e 2).




Foto 1 e 2 – Punto di partenza del percorso.





Camminata (20 minuti)


Cava di calcari marmiferi



La tappa prevede l’osservazione delle parete di un cava dismessa di calcari marmiferi, appartenenti alla Zona Ivrea-Verbano (Foto 3). Gli affioramenti di questa tappa e delle successive evidenziano la presenza di rocce di origine sedimentaria, appartenenti ad un antico oceano che sono state sottoposte a metamorfismo e intrusione di masse magmatiche nelle porzioni inferiori della crosta terrestre.



Foto 3 – Parete della cava di calcari marmiferi.





Camminata (15 minuti)


Cedro del Libano e Chiesa di San Rocco



Due brevi soste prevedono l’osservazione del parco del Monastero di Villa Casana di Montalto Dora con il grande Cedro del Libano (Foto 4) e la chiesetta di San Rocco (Foto 5).




Foto 4 e 5 – Cedro del Libano e chiesetta di San Rocco.





Camminata (5 minuti)


Meta-arenarie


La tappa prevede l’osservazione dell’affioramento di una roccia montonata in meta-arenarie (Foto 6). In glaciologia, una roccia montonata è un particolare tipo di formazione rocciosa generata dal passaggio di un ghiacciaio. Il ghiacciaio in movimento può erodere il suolo fino ad arrivare al substrato roccioso, dando luogo a formazioni rocciose di struttura asimmetrica, arrotondate a monte cioè dal lato che subisce la spinta del ghiaccio in movimento, e che in genere si assottigliano e sfilacciano in modo irregolare a valle, dove si esaurisce la spinta data dal movimento del ghiacciaio (Fonte Wikipedia). L'arenaria è una roccia sedimentaria composta di granuli di varia composizione mineralogica e dalle dimensioni medie di una sabbia. Se portate a grandi profondità o sollecitate da grandi pressioni queste rocce subiscono metamorfismo, diventando meta-arenarie.



Foto 6 – Affioramento di meta-arenarie.






Camminata (5 minuti)





Calcari ed Arenarie metamorfosate



La tappa prevede l’osservazione di un affioramento di calcari ed arenarie metamorfosate (Foto 7).



Il calcare è una roccia sedimentaria il cui componente principale è rappresentato dal minerale calcite. La formazione prevalente del calcare deriva dall’accumulo su fondale oceanico di gusci o scheletri calcarei di organismi morti. Dopo la decomposizione delle parti molli, le parti mineralizzate formano sedimenti che ricoprono aree sovente di notevole estensione. Esistono anche organismi che contribuiscono attivamente alla costruzione di strutture mineralizzate, come ad esempio i coralli, e danno luogo a vere e proprie scogliere organogene. In questo caso gli organismi vivi crescono sugli scheletri delle generazioni precedenti, formando con le loro strutture un intreccio nel quale i vuoti vengono progressivamente colmati da cementi e/o da sedimento (Fonte Wikipedia).






Foto 7 – Calcari ed Arenarie metamorfosate.


Camminata (5 minuti)




Castello di Montalto



La sosta prevede l’osservazione del Castello di Montalto (Foto 8). Il castello si erge a 405 metri di quota sul monte Crovero e risale alla metà del XII secolo. Esso ha subito nei secoli molteplici distruzioni, riedificazioni e ristrutturazioni, sino ad assumere, nel 1890, con il restauro progettato da Alfredo D'Andrade, l'aspetto che, grosso modo, ha conservato sino ad oggi. Di proprietà privata, il castello è parte integrante del borgo di epoca romana su cui sorge ed ha pianta quadrata irregolare con una doppia cinta. Un'alta torre domina la parte interna intorno al mastio, l'annessa cappella, gli ambienti in parte visitabili e il camminamento di guardia. Nell'antichità funzionava da fortezza a guardia della strada che da Ivrea conduce in Valle d'Aosta, lungo la via Francigena (fonte Wikipedia).



Foto 8 – Castello di Montalto (dal Monte del Maggio).





Camminata (5 minuti)



Lago Pistono


La sosta prevede l’osservazione del Lago Pistono (Foto 9) a quota 280 m s.l.m. Il lago, lungo circa 530 m e largo 370 m, è il tipico risultato del colma mento di un solco creato dall’erosione glaciale (profondità massima 16 metri). L'intero lago è circondato da un itinerario immerso nella natura, percorribile a piedi o in bicicletta. Le sponde del lago presentano vegetazione spontanea sia arbustiva che ad alto fusto. Il lago è alimentato dal Rio Montesino, mentre sull'estremo lato ovest si trova un canale artificiale, atto ad alimentare quello che un tempo era il mulino del paese. Il flusso d'acqua uscente è regolato da una piccola diga (estratto da Wikipedia).

Foto 9 – Lago Pistono.





Camminata (15 minuti)



Monte del maggio


La tappa prevede l’osservazione del Monte del Maggio e sull’ingresso della Valle della Dora Baltea (Foto 10 e 11). Il monte, posto in posizione panoramica sull’imbocco della valle da cui proveniva il ghiacciaio balteo, presenta la particolare caratteristica di essere da secoli il punto in cui viene eretto il Maggio (albero del Calendimaggio). La tradizione locale prevede che siano i coscritti (neo-maggiorenni del paese, termine risalente alla coscrizione per il servizio di leva) ad erigere il Maggio nella notte del 30 Aprile, durante i festeggiamenti per il passaggio alla maggiore età.

Foto 10 e 11 – Visione sulla Valle della Dora Baltea e Monte del Maggio (foto scattata il 02/05/2015).





Camminata (15 minuti)




Masso erratico


La tappa prevede l’osservazione di un masso erratico in granito (Foto 12). I massi erratici (dal latino erràre, vagare) sono blocchi di roccia trasportata a fondovalle da una lingua glaciale, che, a seguito del ritiro del ghiacciaio vengono rilasciati in pianura o rilievi collinari in posizioni spesso insolite. Nello specifico tale masso erratico presumibilmente proviene dal Massiccio del Monte Rosa, appartenente al Dominio Pennidico.



Foto 12 – Masso erratico e Lago Nero.






Camminata (15 minuti)


Lago Nero


La sosta prevede l’osservazione di uno scorcio del Lago Nero (Foto 13), a quota 299 m s.l.m. Il lago, lungo circa 500 m e largo 300 m, è il tipico risultato del colma mento di un solco creato dall’erosione glaciale (profondità massima 27 metri). E’ possibile percorrere l’intero perimetro del lago in sentiero a pochi metri dalle sue sponde, ad eccezione di un piccolo settore di proprietà privata. La vegetazione spontanea ad alto fusto caratterizza le sue sponde e tale caratteristica ha contributo all’attribuzione del nome stesso del lago.



Foto 13 – Lago Nero.


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